AROMI E SEDUZIONI DEI FRUTTI ANTICHI: PESCHE MONTAGNOLE E SPACCARELLE

Tri sunnu li cchiù boni muccuni:

ficu, pessichi e muluni.

 

 

Nonna Pippina

Nelle calde sere d’estate, dopo il duro lavoro di una giornata in campagna, la mia famiglia si riuniva a tavola e la degna conclusione di una buona cena era un rito consueto che dipingeva sorrisi di soddisfazione sul volto di tutti: mia madre e mia nonna sbucciavano le pesche e le mettevano a pezzetti nei bicchieri di vino bianco dei rispettivi mariti e poi nei propri. I grandi bevevano e permettevano a noi bambini di gustare qualche spicchio di pesca insaporita di quel dionisiaco nettare casalingo.

Le pesche dovevano essere obbligatoriamente le aromatiche e polpose montagnole, oppure le succose e morbide spaccarelle, tipiche di Carini.

Il profumo e il sapore di quel gusto, le cui note alcoliche sapevano di concessione a una marachella proibita e attraente, sono scolpite nella mia memoria emotiva e sensoriale. Anche adesso riesco a rievocarne il gusto che, a sua volta, richiama ricordi, scene e sensazioni di momenti lontani, ma sempre vivi.

In Cina, le pesche sono considerate un frutto sacro, portatore di buon augurio, prosperità e lunga vita. Qui da noi badiamo meno al significato simbolico e più alle sensazioni che questo frutto ci regala: per noi le pesche sanno d’estate, di dolce sollievo dalla calura, di pelle vellutata; il loro aroma è dolce e seducente come una fiaba delle Mille e una Notte e la loro consistenza carnosa e il sapore dolce  accarezzano i sensi come la brezza profumata delle notti d’estate.

Pesche spaccarelle

Oggi, mentre la mia casa è impregnata dal profumo della cassetta di pesche spaccarelle che ho comprato stamattina, mi lascio andare ai ricordi e condivido con voi qualcuna delle ricette che mi ha tramandato nonna Pippina (la mia adorata Ma’) e che mi appresto a preparare.

Lasciamoci sedurre da questo meraviglioso dono di Madre Natura, sapendo che non è solo buono, ma anche ricco di innumerevoli proprietà benefiche.

 

PESCHE AL VINO

Pare che la ricetta originale sia spagnola, ma lì lo fanno con vino rosso e spezie. Qui da noi, invece, da sempre si prepara con il vino bianco secco, preferibilmente comprato sfuso, tipo “vinello della casa”.

1 lt di vino bianco secco

4 pesche montagnole o spaccarelle (qualcuno usa anche la noce pesca)

100 g zucchero

1 stecca di cannella (facoltativa)

Lavate, sbucciate e tagliate a spicchi le pesche. Versate il vino in una caraffa di vetro capiente e mettete dentro tutti gli altri ingredienti. Mescolate bene con un cucchiaio di legno finché tutto lo zucchero sarà sciolto, poi coprite la caraffa con un tappo (se lo avete) o con della pellicola trasparente.

Lasciate a riposare in frigo per 24 ore. Servite ben freddo.

 

FRULLATO ALLE PESCHE (vegan e facile facile)

350g polpa di pesca

250 ml latte di mandorla o di avena

1 cucchiaino di miele biologico

3 gocce estratto di vaniglia o ½ bustina di vanillina

10 cubetti di ghiaccio

Mettete tutto nel frullatore e gustate questa sana e buonissima merenda rinfrescante.

 

TORTA CASARECCIA DI PESCHE, MANDORLE E AMARETTI

Ingredienti:

175g farina 0

75g farina di mandorle

50g fecola di patate (o amido)

12 amaretti

150g zucchero di canna

1 pizzico di sale

Buccia grattugiata di 1 limone

1 cucchiaino di lievito per dolci (8 grammi)

100g burro ammorbidito (o margarina)

3 uova

4 pesche morbide (spaccarelle, gialle o nettarine)

Confettura di pesche

Mandorle a lamelle qb

 

Procedimento:

Preriscaldate il forno a 180°.

Miscelate tutte le polveri (farine, fecola, zucchero, sale, buccia di limone, lievito e 10 amaretti sbriciolati).

Sbucciate le pesche e tagliatene 3 a spicchi e una a pezzetti piccoli.

Schiacciate il burro ammorbidito in un piatto, poi aggiungetelo alle polveri, unite anche le uova e mescolate bene fino a ottenere un composto omogeneo consistente, poi aggiungete 2 cucchiai di marmellata di pesche (se dovesse risultare troppo liquido, aggiungete in parti uguali farina 0 e di mandorle. Es. 20g di ciascuna).

Unite le pesche a pezzetti e mescolate bene.

Versate in una teglia di circa 24 cm di diametro e disponete sulla superficie gli spicchi di pesca a raggiera, facendoli affondare un po’ nell’impasto, allo stesso modo in cui si fa con la torta di mele.

Spargete sulla superficie le mandorle a lamelle, gli altri due amaretti sbriciolati grossolanamente e mettete qui e là qualche ciuffetto di marmellata di pesche.

Infornate a 180° per 35/40 minuti.

Lasciate raffreddare e poi godetevi il sapore sublime e intenso di questa torta antica.

A piacere, potete accostare del gelato alla vaniglia.

***

 

Vi auguro sere d’estate intense, vellutate

e accarezzate da dolci profumi, dolci ricordi e nuove emozioni.

Giusy

 

 

 

 

***

P.S.

Rimedio flash di cosmesi naturale per una pelle di pesca, soprattutto dopo aver preso il sole: mescolate la polpa schiacciata di una pesca con un cucchiaio di olio d’oliva e applicatela sul viso per 20 minuti. Provare per credere!

2 commenti su “AROMI E SEDUZIONI DEI FRUTTI ANTICHI: PESCHE MONTAGNOLE E SPACCARELLE”

  1. Cara Giusy la descrizione è fantastica e nostalgica, sono parole che mi hanno portato indietro di 40anni, quando la nostra vita era più UMANA
    Luigi Favia

    Rispondi

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