Agli antipodi per distanza da Carini, ma di sicuro interesse per i visitatori, Bagheria “città delle ville” e città natale di diversi personaggi di assoluto rilievo nel campo delle arti e della cultura, non poteva mancare nelle mete consigliate da Evìta Touring.
A proposito di “Bagheria città delle ville” qui ne vengono proposte due, dalle caratteristiche attrattive peculiari, uniche ed originali.
Villa Cattolica, architettonicamente inconfondibile, che si inarca con le sue curve opposte e concave come a voler privilegiare l’area interna, slanciandosi comunque verso l’alto, e conferendo nella costruzione del palazzo valore al lavoro manuale e ai materiali poveri del territorio, quasi a preannunciarne l’intima relazione che qualche secolo dopo si intreccerà con il pittore Renato Guttuso che nelle sue opere prediligerà l’interiorità delle emozioni, dove il pathos espressionista, sempre presente e mai staccato dalla realtà, di cui lui stesso è cronista attraverso un pennello, racconterà con uso di colori sgargianti e caldi, tutte le contraddizioni di un popolo da lui ritenuto vessato e che vuole aspiri ad uno slancio verso l’alto, sbarazzandosi di un edonismo fine a se stesso.
Così Villa Cattolica rinasce con un volto nuovo e si fa Museo a partire dal 1973, grazie alle opere donate alla città di Bagheria dallo stesso Guttuso, arricchendosi negli anni di opere di diversi pittori, scultori e fotografi che hanno avuto un dialogo artistico con il celebre Maestro.
Opera artistica deve considerarsi anche, l’arca monumentale che contiene le spoglie del Maestro, realizzata in marmo brasiliano e situata nel giardino dietro la villa, con vista al mare come era suo desiderio.
Villa Palagonia, che si atteggia superba ed eccentrica, è una villa che fa parlare di se già a partire dal ‘700, dove illustri viaggiatori, la considerano il luogo più originale che esiste al mondo.
Così originale da essere nota come “Villa dei mostri”.
Infatti l’intera villa è cintata da una schiera di statue dalle figure mostruose, così come l’interno della villa, appare bizzarro, e di certo non si sottrae alla visionaria fantasia del principe Francesco Ferdinando Gravina II, detto il Negromante.
Miti, leggende, culti esoterici e storie bizzarre si sono sovrapposte nei decenni mescolando le vicende della villa con quella del principe, ritenuto per lo più pazzo dai suoi contemporanei.
Probabilmente, però, il principe era solo un tipo particolarmente appassionato agli esseri leggendari e sovrannaturali, tanto da rintracciare significati alchemici nella disposizione delle mostruose statue.
Un fatto è sicuro… la notorietà e il fascino della villa, nel tempo crebbero a dismisura, tanto da incuriosire scrittori, registi e artisti come Salvador Dalì, Renato Guttuso e Giuseppe Tornatore, che ha scelto di usare la villa come location per il suo film Baarìa.