Una mia cara amica mi ha dedicato il proverbio giapponese che dà il titolo a questo articolo.
Mi ha colpito particolarmente quello che mi ha detto nel dedicarmi queste parole dell’antica saggezza orientale: “Viviamo in una terra bellissima, ma la maggior parte di noi tende a rinnegarla, a lamentarsi sempre di come vanno le cose e, di contro, a elogiare tutti gli altri posti. Tu sei l’unica persona che conosco che ama la propria terra senza riserve e che, invece di lamentarsi, fa di tutto per restituirle dignità e bellezza, e lo fai con gioia. Grazie per l’esempio che dai a tutti, non solo per l’attività di recupero territoriale, ma per il mindset che trasmetti”.
Io non ci avevo mai fatto caso perché è vero che vivo in questa dimensione di amore incondizionato per la Sicilia e per Carini in particolare, però è vero quello che dice la mia amica. Credo fermamente che il mondo esterno ci restituisca quello che noi mandiamo dall’interno – almeno per me è così – allora mi chiedo: forse basterebbe solo questo, basterebbe che le persone la smettessero di lamentarsi e iniziassero ad amare e ad accogliere, a desiderare ciò che hanno qui dove ce l’hanno. Possono sembrare frasi fatte, ma oggettivamente funziona così… io, diciamo che sono poco affine alle culture orientali, ma posso dirla alla siciliana: l’amicizia accussì è, quannu c’è lu rammi e tè; quannu c’è lu rammi e mù, l’amicizia nun c’è cchiù.
Funziona con tutto: con le persone come con il lavoro, la vita quotidiana, la terra in cui viviamo… Tutto è uno scambio equo, quindi quello che ci torna indietro è lo specchio di ciò che inviamo.
Io amo la mia Carini, amo le sue tradizioni, i suoi spazi, le sue strade, i suoi profumi e colori… la piazza con
la Matrice, il monumento ai caduti e i palazzi tutto intorno; la mia via Roma e i vicoli attigui… amo perfino tutti i negozi e le attività commerciali, e i vicini che ritrovo ogni mattina sulla mia strada quando scendo a far fare la passeggiata ai miei canuzzi.
La scorsa settimana, insieme ad alcuni amici, sono stata invitata a partecipare a una serata a Palermo in una villa molto bella, ma difficile da raggiungere. Sulla via del ritorno ci siamo persi e siamo finiti a Villabate, così il viaggio di ritorno è stato così lungo che mi sono addormentata in macchina. Arrivata allo svincolo autostradale di Carini, mi sono svegliata… sentivo che ero a casa e mi si è aperto il cuore.
Amare la propria casa, la propria famiglia, tutto ciò che si ha già è una sensazione meravigliosa e davvero non riesco a capire come si possa vivere da eterni insoddisfatti, lamentandosi e desiderando sempre quello che non si ha.
Ma senza perdermi in concetti filosofici e andando a cose concrete, il proverbio giapponese parla di fiorire e io che amo tanto i fiori, vi chiedo: dove altro potrebbero mai fiorire se non nella terra in cui sono piantati?
Direi che il grande esempio ce lo danno loro stessi: tutto ciò che Dio ha creato ci insegna la vita… basta solo guardare, non solo con gli occhi, ma anche con la mente e con il cuore e, se vogliamo essere felici, vivere seguendo quei messaggi, tanto silenziosi quanto profondi e bellissimi.
Per chi di voi non ama le lamentele e vuole invece condividere gioia, cose buone 😋 e tradizioni del nostro paese, ci vediamo martedì 1 novembre dalle 10:30 alle 13:00 al Vicolo dei Fiori: prepariamo insieme i cannistri carinesi dei morti, per la gioia di grandi e piccini.
Portate i vostri cannistri da riempire! 😉
E se vi va anche di donare, portate giocattoli, dolcetti, pupi di zucchero e tutto ciò che vi ispira il cuore 💖
Passate un buon fine settimana
Vi abbraccio
Giusy